05
Ago

Aiutati che Dio ti aiuta

Nella pandemia le metafore della guerra si diffondono velocemente e per ogni dove. Ma in guerra, mi diceva un amico ufficiale dell’esercito in pensione, non c’è molto tempo per discussioni all’infinito, bisogna agire, lasciare le divergenze e combattere uniti.

Che siamo in guerra ci è stato ripetuto una infinità di volte in questi ultimi due anni e mezzo cosí impegnativi contro il Corona-virus.

Non solo in Italia, in Europa e nel mondo tutti i più importanti leader politici hanno usato questo linguaggio per giustificare decisioni e provvedimenti. E non sono in pochi a pensare che l’uso delle metafore belliche e questa evocazione di un continuo status emergenziale non miri a proteggere la salute della comunità ma, più concretamente, miri a limitare la libertà. E oggi? È finita la guerra o si va avanti? Cosa dobbiamo fare, uscire, stare rinchiusi in casa? Vaccino e mascherina facoltativo oppure obbligatorio?

Una linea, una parola precisa, vincolante dai responsabili politici non è stata pronunciata rendendo cosi, un brutto servizio al Paese, alla democrazia che è un sistema di cittadini responsabili e non di bambini da spaventare o consolare a seconda della circostanza.

Fatto è che la politica anti-Corona è e rimane una tragedia. In questo caos politico-mediatico non si sa che pesci prendere. E allora?

Allora „aiutati che Dio ti aiuta“ insegna un vecchio adagio. Lo conoscete, no?

Nella nostra Isola per quanto riguarda le misure anti-Covid – per fortuna o grazie a Dio – molti si comportano cosi: scolari, studenti che indossano volontariamente la mascherina, clienti che nonostante l’abolizione dell’obbligo di maschera continuano a indossarla per proteggere se stessi e gli altri; commercianti, titolari di negozi che quantomeno invitano all’uso della mascherina nei loro locali. Datori di lavoro e dipendenti che continuano ad affrontare con sensibilità il problema Corona, mantengono le misure di protezione e continuano a render possibile l’Homeoffice.

Senza questa accortezza la richiesta di posti letto negli ospedali sarebbe molto più alta, sarebbe critica, ma anche le normali infrastrutture avrebbero raggiunto situazioni critiche. Questo lo vivono, lo sperimentano tutti santi giorni coloro che hanno figli a scuola.

Potremmo passare ore a discuterete fallimento politico sul tema Corona, ma nel frattempo, probabilmente, basta e avanza l’umana scrollata di spalle  priva di comprensione.

In Italia si è fatto e si sta facendo molto per combattere la pandemia e proprio per questo i responsabili politici dovrebbero essere vicini alla disperazione, visto gli ultimi dati. Solo pochi mesi fa avevano invocato la vaccinazione obbligatoria. La maggioranza degli italiani, secondo recenti sondaggi, è favorevole al vaccino obbligatorio, cosi come al mantenimento delle misure di protezione anti-Corona. La maggioranza dicevo, ma non tutti! Se la vaccinazione obbligatoria sia il metodo giusto per far cambiare idea alle persone che non sono ancora convinte dei benefici della vaccinazione, è dubbio se si considerano le ultime indagini. Anche perché mancano stringenti, convincenti piani per una vaccinazione obbligatoria.

Da questo punto di vista, la non decisione/la mancata decisione del Governo non è un dramma. Il percorso che ha portato a questa non decisione e il dibattito fortemente influenzato da calcoli e interessi politici più che migliori opzioni per un tasso di vaccinazione più elevato, questo si che ha/aveva la stoffa di una tragedia. Il risultato è un vero disastro. Rimane la speranza che Corona – contrariamente ai timori della comunità scientifica – possa forse finire a breve… è possibile questo? No! Più probabile è che con un altro virus o con una nuova variante, tutto ricominci da capo. Forse già in autunno potrebbe arrivare una nuova ondata, con tutte le conseguenze per il sistema sanitario, per le scuole e gli studenti, per gli imprenditori e i dipendenti  che, ancora una volta, dovranno temere per il loro sostenimento, per non parlare della perdita della libertà minacciata dalla non vaccinazione e le misure di protezione, ma dalla loro mancanza.

Chi agisce in modo responsabile e ha i mezzi per farlo tornerà a provvedere a se stesso. Altri, purtroppo ancora troppi, non lo faranno  e quindi di conseguenza, la società nel suo complesso, subirà ancora una volta, restrizioni più severe del necessario. Per quanto riguarda Corona la situazione, probabilmente rimarrà cosi.

E in attesa di buone nuove…“Aiutati che Dio ti aiuta“

Buone vacanze a tutti.

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