03
Mag

Basta!

Il lockdown economico sembrerebbe ormai sciolto, mentre Il lockdown della libertà no. Come consumatore, come membro della società dei consumi, e solo come tale, litaliano – incatenato dal Corona virus – è stato spintonato in avanti nei mesi e mesi.

Inciampando più volte. Tutto ciò che rende lessere umano “più umano” è rimasto sospeso: La famiglia, lamicizia, gli amori, cultura, sport, gioia di vivere liberi e senza ostacoli, la comunicazione sociale diretta, tutte cose che a causa del virus saremo costretti a vivere in maniera diversa da come siamo abituati.

Quello che invece non cambierà mai nel mondo politico è il continuo strumentalizzare la situazione, le già pesanti violazioni dei diritti fondamentali, a fine totalmente propagandistico, dove non vi è più nemmeno lintenzione di alleggerire la pressione soffocante che il popolo vive nel quotidiano, ma la auto-esautorazione dei parlamentari della Camera e Senato e la deformazione del sistema politico. Ad perpetuum.

Basta!

Questo non è più a lungo sopportabile. Dando per scontato il sacrosanto diritto alla Vita e alla Salute, non solo leconomia deve ripartire, ma anche la libertà, per quanto sia difficile abituarsi al cambiamento. Dobbiamo mantenere il controllo critico della situazione, e lo stesso deve esserci da parte di chi è stato designato per questo: Parlamentari e giudici costituzionali .

La libertà di riunioni, la libertà di movimento, il libero esercizio , le attività religiose possono essere sospesi, si, per un breve periodo di tempo, per esempio quando si è sotto assalto di una epidemia dilagante, e il tutto può naturalmente essere accettabile visto la finalità del proteggere la vita. Per un periodo breve, dicevo. Ma si deve sempre valutare attentamente e votare il mezzo, il metodo più lieve. Sono state invece dettate le più dure prassi politiche e di Polizia.

Una fase di recupero, quella che lItalia sta per affrontare nel breve, deve ora portare alla normalità perlomeno sistemica, dove larma del dpcm diviene nuovamente arma per le emergenze e il dibattito parlamentare riparte. I dibattiti sui diritti costituzionali sono sempre solo una questione di minoranze. Ma è proprio questo ciò che conta perché , in realtà, il loro impegno, il loro intervento riguarda le maggioranze, il popolo.

In Sardegna, come nel resto delle regioni dItalia amministrate dalla Lega e fratelli siamesi, lo scontro è stato chiaro: il Governo disponeva, le regioni pure, ma senza seguirne i dettami. E questo porta confusione su tutti i livelli, propaganda politica in piena emergenza che porta il cittadino a non avere risposte alle domande più comuni: non si possono superare i perimetri comunali per andare a visitare un amico, un parente, una fidanzata o fidanzato? Non si p andare al mare neanche a piedi e mano nella mano?

Inoltre: Perché vietare le funzioni religiose se la distanza civile e le mascherine potrebbero essere garantite? Perché gli spettacoli teatrali – in tali condizioni – non sono ammessi? I ristoranti riaprono, si – no – mai? Perché gli asili rimangono chiusi? I bambini non sono più a rischio a casa? Caos, dove nemmeno le famose FAQ del sito del governo riescono a dare tutte le risposte, visto che quelle risposte possono essere non valide o parzialmente valide a seconda della regione del cittadino.

I nostri parlamentari avrebbero dovuto correggere tutto ciò, si sono autospodestati.

Domani è il giorno che tutti noi abbiamo tanto atteso, inizia la fase 2. Non cambierà poi cosi tanto perché l’epidemia non è ancora debellata.

Da domani sarà più facile muoversi allaperto, un rivivere per noi tutti provati fino allesaurimento da quasi due mesi rinchiusi in casa. Immagino che ci si sentirà travolti da unenergia forte, potente: quella della libertà.

Per tutti, però, significa anche un obbligo in più di prudenza e responsabilità. Bisogna che ognuno di noi valuti come deve comportarsi per ridurre il contagio – a se stesso e agli altri – e contribuire cosi ad appiattire il più possibile la curva-

e proteggere la parte più fragile della popolazione. Non dimentichiamo, dipende anche da noi, dal nostro comportamento responsabile.

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