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CASULA (SARDI NEL MONDO): UN GOVERNISSIMO CHE MAI SI FARÀ

Comunicato stampa fornito all’AISE – Link AISE: CLICCA QUI.


Lunedì 12 Luglio 2010 17:45

ROMA\ aise\ – Da Pietro Casula del Movimento per la Sardegna – Sardi nel mondo riceviamo e pubblichiamo queste riflessioni sulla situazione politica in Italia, sulle tensioni interne al Pdl e sulle conseguenti ipotesi di “allargamento al centro” di taluni rappresentanti della maggioranza. Ipotesi criticata da Casula secondo cui se la maggioranza non funziona si deve tornare a votare.
“Si rumoreggiava da un bel po’. Sempre più promettente il gruppo dei dissidenti per inneggiare al golpe: dal voto sulle intercettazioni alla bufera abbattutasi sul caso Brancher, ancora prima il caso Scajola, le spaccature all’interno della maggioranza, i continui distinguo di Fini, le stoccate di Bocchino, l’insorgere delle Regioni, la sentenza su Dell’Utri, la manovra e relative sofferenze. Ci hanno offerto di tutto.
“Se la manovra economica non passa, tutti a casa”. Cosi ha detto la scorsa settimana il premier Berlusconi sfidando, quasi, gli avversari interni. Ed eccolo qua il fantasma del golpe che da anni si aggira per l’Italia, atteso, invocato, esauditore, capace di ribaltare questa tragedia politica italiana.
Il fantasma ormai balla sulle piazze e Di Pietro in prima fila nonostante il tremendo caldo che picchia in questi giorni. Ma lo evocano anche – seppure con più moderati toni – Bersani, Casini, Enrico Letta e Fini.
Già Fini, l’uomo della speranza antiberlusconiana, ormai. E tutti con la stessa litania: questa maggioranza è arrivata al capolinea, di questa maggioranza non se ne può più, il presidente Napolitano metta su un bel governo tecnico, il governissimo che noi tutti vogliamo. E tutti dentro in una bella ammucchiata: destra, sinistra, centro, estrema di questo, estrema di quell’altro, movimento di sotto, movimento di sopra. Questo è quanto si discute nei salotti ultra chic e per la strada e a tutti sembra normale, logica soluzione.
Ma è questa democrazia? È cosi che si fa in democrazia? Non si chiede, invece, il parere degli italiani e si và alle elezioni? Ma neanche a pensarci. Il popolo ha dimostrato che non è in grado di scelte giuste, coerenti, quindi facciamo noi. Noi che siamo la regola, la legalità. Il potere è cosa nostra e non degli elettori. Alla faccia del popolino e della democrazia.
È veramente strana questa nostra Italia. Quotidianamente si parla di libertà e democrazia, ogni tanto si alza qualcuno e urla al regime, si va in piazza per dimostrare contro tutto e tutti e poi si invoca come governo ideale, sogno di tutti i reazionari – di destra e di sinistra – il governissimo di tecnici, burocrati, incoronandolo senza passare dalle urne.
In realtà l’invocazione del governissimo o – come già in passato – compromesso storico, concertazione, inciucio, governo di larghe intese o, se si vuole, chiamiamolo pure ammucchiata generale, ha la funzione dello spaventapasseri, e serve ad invocare l’azzeramento della politica in corso e ripartire da capo. La sua unica, vera funzione è delegittimare il governo in carica, sbraitando ai quattro venti un pseudo garantismo istituzionale e rovesciare il verdetto di libere elezioni. L’idea del governissimo è una vera e propria fissazione da intellettuali, dei filosofi reazionari, il sogno di questi nostri politici che hanno sconfessato la democrazia, un’idea che è frutto di un intreccio di una pura e folle teoria politica che, secondo il mio parere, non ha nulla a che fare con la realtà, per più motivi. Primo: è risaputo che non si arriva automaticamente ad un forte governo se solo si mettono insieme diversi leader, ex leader e cosiddetti leader, anzi è proprio il contrario. Secondo: che unendo tante debolezze possa far nascere una forza è pura speculazione. Terzo: altrettanto esercizio teorico è il pensare che un assemblaggio di tante incapacità possa formare un governo capace. Quarto: vogliono farci credere che questi leader e questi partiti che si detestano, che si odiano e si accusano , un giorno si e l’altro pure, dei peggiori crimini, che se messi insieme possono produrre – come d’incanto – funzionalità e armonia!
Ebbene, onorati, onorabili rappresentanti politici, la crisi c’è, si vede , si tocca quasi con mano, c’è una tempesta e vorremmo dire la nostra. Ma davvero vi pare possibile che gli italiani possano avere fiducia in un governo varato da Napolitano, Schifani, Fini , Casini, Bossi , Bersani, Di Pietro, Letta etc. etc., magari con l’aggiunta di Epifani, Montezemolo, De Magistris? Che razza di governo sarebbe questo e quali linee seguirebbe?
Un governissimo teoricamente si potrebbe fare ma come trovare un accordo quando si parla da un lato di scelte- impopolari – come tagli, riforme lacrima e sangue che nessuno vuol fare per paura di perdere consensi, e dall’altro quando le decisioni riguardano scelte – popolari – come abbassare i costi della politica, dimezzare il numero dei parlamentari e relativo personale, auto blu, Comuni, abolizione delle Province etc, etc.?
Si potrebbe fare, certamente, un governissimo ma basta che uno non stia al gioco, e rieccoci ai vecchi giochi politici, insabbiamento, ribaltone, e tutto crolla. Un governissimo potrebbe certamente servire a stabilire nuove regole, ma quali nuove regole sarebbero condivise se c’è una parte che non vuole neppure sentir parlare di regole nuove, di modifiche, e ancora meno di modifiche alla Costituzione? Signori onorevoli, ma di che diavolo stiamo parlando?
Torniamo, allora, a parlare di cose serie. “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” si legge all’art. 1 della Costituzione. Bene. Cominciando da voi onorati, onorabili Senatori e Deputati: al lavoro quindi; incalzate, criticate il governo Berlusconi, opponetevi seriamente come è vostro sacrosanto diritto e dovere, nell’interesse di noi tutti , di una Italia migliore, moderna, competitiva. È opprimente specialmente per noi italiani all’estero registrare che i nostri politici sono chiassosi, rissosi, confusionari, inconcludenti. Basta con questo grande “casino politico” quotidiano alimentato solo dal fatto che non si vuole capire, accettare, rispettare che se c’è qualcuno che prende un’ampia maggioranza governa.
E in caso contrario – vedasi Germania e Inghilterra – si tenti pure con un governo della grande coalizione. Ma finitela, per cortesia, di fantasticare con questi sogni di golpe e golpettini che non portano da nessuna parte se non a far lievitare ancor di più i costi amministrativi che già ora pesano gravemente sui conti di stato. Costringete, con le vostre proposte serie, con il vostro importantissimo lavoro di opposizione, il governo a lavorare. Il riconoscimento degli italiani è scontato, ne sono convinto, e si vedrà fra tre anni. Alle urne elettorali”.

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