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Mag

Il nuovo rimedio politico: “il sentirsi offeso”

Articolo a cura di Pietro Casula
Presidente del Movimento per la Sardegna “Sardi Nel Mondo”

Il nuovo rimedio politico: “il sentirsi offeso”.

Molte persone mettono su il broncio quando la discussione diventa impegnativa, dura.
Anche all’interno della nostra scena politica è diventato questo un atteggiamento che riscontriamo con elevata frequenza.

Un modo molto semplice per liberarsi di un conflitto, ossia incrociare le braccia, sentirsi offeso. Fine della discussione.

Chi agli attacchi, alla dura, aspra, pesante critica reagisce in questo modo,  dimostra di non volersi confrontare, non vuole una contrapposizione dialettica, anzi! Predilige un diverbio che su un tema, su un dato argomento sfrutta facendone una questione di ferita dell’onore personale e quindi imponendosi di essere loro stessi vittime.

Sostanzialmente un atteggiamento infantile.

Eppure il tratto caratteristico del sentirsi offeso come strategia in situazioni conflittuali è diventato un modello di comportamento e una strategia di comunicazione molto diffusa, un sintomo di questi tempi insomma…

E infatti nella scena politica la reazione dell’offeso è in costante aumento. Proprio i neo egocentrici che cercano di prendere o riprendere il potere o che già governano , lasciano inasprire emotivamente  discussioni, confronti che potrebbero invece condurre anche da seri e contenuti.

Il twitterante cronico Renzi, ci ha dato – e continua a darci – molti esempi al riguardo. E il nostro presidente Pigliaru, al momento, sembra mettere tutto il suo impegno per costringere la Sardegna, i sardi a sentirsi offesi.

Un sintomo, questo, che si riscontra nelle attuali accese discussioni e/o confronti. Spiattellare balle a gogo e annunci di investimenti milionari o mettere voci in giro che trovano terreno fertile nei propri sostenitori, per cambiare così il clima politico tutt’altro che favorevole.

Un’arma per sottrarsi a discussioni sensate.

Usare il “sentirsi offeso” come arma tattica politica è anche un modo di fare per aggirare o meglio per sfuggire, sottrarsi a discussioni sensate.

Non si tratta di chi ha il miglior argomento, ma di persone rigorosamente egocentriche,assolutistiche. Superuomini insomma. Naturalmente caratteristiche che il più delle volte loro non hanno. Non è facile discutere, trattare con gli offesi, sono persone che nei rapporti con le altre persone mancano di inclinazione alla comprensione e all’ indulgenza.

È troppo chiedere a lor signori di abbandonare i sogni di grandezza e fare invece grandi cose per la comunità?

 

Pietro Casula

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