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Apr

La Renzimania….è già fobia ?

di Pietro Casula, Neuss
19.04.2014

Evidentemente molti sardi e tantissimi italiani non sono consapevoli di quanto sta succedendo in Italia.
Probabilmente non si è consapevoli che, se passano le riforme di Renzi, l’Italia avrà un solo uomo al comando, e cioè lui!
E forse non è chiaro a tutti che con la nuova legge elettorale (il cosidetto “Italicum”, che consentirà ai partiti di continuare a nominarsi i parlamentari come prima, in barba al cambiamento tanto atteso) frutto dell’inciucio tra Renzi e Berlusconi, che il partito che vince, fosse anche per un solo voto, avrà un premio di maggioranza da dittatura parlamentare!:
A questo punto Renzi il pifferaio magico, il turbo-premier, potrà far votare alla Camera qualsiasi cosa desideri: dallo stravolgimento della Costituzione alla creazione di un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Una chiara deriva autoritaria questa di Renzusconi.
Cose, peraltro, contenute nel documento di libertà e giustizia sottoscritto da un gruppo di giuristi e intellettuali tra i più autorevoli e indipendenti tra cui Zagrebelsky, Urbinati, Rodotà, Pace, Carlassare, Azzariti, De Monticelli, Bonsanti et.. Ma gli italiani, ormai esaperati da questa deficitaria e inconcludente politica, piuttosto che guardare in faccia la realtà, preferiscono credere al pifferaio magico, indifferenti o rassegnati anche quando il superbone Renzi sibila, con lo sguardo bieco del divino offeso, “ho giurato fedeltà alla Costituzione e non a Stefano Rodotà”.
Cosi, il nostro illusionista, forte delle benemernze mediatiche acquisite con la gag del “rottamare” e del “è tempo di cambiare, si rivolge a una platea di cittadini che implorano svolte vere, soltanto una opportunità per sperare. Al dissenso dei “professoroni o presunti tali” Renzi ribatte che l’Italia ha voglia di cambiare e dunque è con lui.
E su questo punto il Premier ha certamente ragione: la gente vuole vuole veramente cambiare passo. Ma come e per fare che cosa? Vogliamo credere che milioni di italiani sono ansiosi di vedere trasformato il Senato in un ennesimo ente inutile, un “Senato delle autonomie” (con quali poteri?) una sorta di dopolavoro per Presidenti di regione, consiglieri regionali e sindaci, perlopiù inquisiti?
È certamente duro e difficile andare controcorrente e tuttavia bisogna provarci, anche perchà sono in gioco i fondamenti della democrazia. Possibile, mi domando, che nel PD e nel centrosinistra abbiano portato il cervello all’ammucchiata generale? Pare proprio di si.
In Sardegna, questo aderire supino all’idea del partito – giusta o sbagliata che sia – è ancora più palese.
Una Sardegna che si ritrova un Consiglio Regionale che, un giorno si a l’altro pure, deve subire irruzioni e perquisizioni da parte delle Fiamme Gialle, nel corso di indagini per appropriazioni indebite di denaro pubblico o spese illecite.
“Abbiamo captato e capito i segnali che i cittadini ci hanno inviato, vogliamo veramente cambiare”. Lo hanno strombazzato per tutta la campagna elettorale e poi ti senti dire che Giorgio Oppi, uno dei grandi tra i nomi degli indagati per peculato, è stato eletto questore del Consiglio Regionale Sardo.
Una vicenda molto triste questa che, dopo l’elezione di un’altro indagato, Gianfranco Ganau, alla presidenza del Consiglio Regionale, riconferma il totale distacco della politica ai problemi e dalla sensibilità dei cittadini.
È davveri incomprensibile che proprio lui, Oppi, indagato per l’uso illegittimo che è stato fatto dei soldi del Consiglio, viene incaricato di controllare l’uso corretto dei fondi Consiliari!! Roba da matti.
Certo, anche io sono garantista e dico che vige la presunzione di innocenza. Ma non è questo il punto.
È che attualmente è sospettato di un reato gravissimo e questo mette in discussione non solo la sua idoneità a coprire il ruolo che gli è stato affidato ma anche la politica stessa come servizio pubblico.
Ma loro si , da veri populisti, continuano ad approfittare della speranza e della disperazione dei cittadini.
E questo dell’essere dalla parte di chi e di che cosa , diventa la migliore cartina di tornasole di tale discussione surreale. In cui si fa un grande uso di metafore che offuscano solamente la realtà.
Talvolta sembra di essere al tirassegno del Lunapark e non in politica dove è regola presentare garanzie e rendicontare preventivamente, dove, cioè, gli annunci presuppongono piani articolati – che non ci sono –
e adeguate coperture finanziarie – idem come prima.
Politica è spirito di servizio e non interesse personale. A maggior ragione oggi, dopo che la metà dei sardi e i 40% degli italiani hanno deciso di non votare. Ma, visto che alla guida c’è il PD, anche i giornali della sinistra tacciono e acconsentono.
Questa è la situazione attuale nel Paese, questo accade in Sardegna, nel trentennio dellla morte di Enrico Berlinguer.

Neuss, 19.04.2014
Pietro Casula

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