28
Set

Nuova fase nella guerra contro il Coronavirus

Da mesi e mesi il mondo è sotto la melia della pandemia.

All’inizio i responsabili politici hanno scelto una retorica particolarmente marziale: il premier Conte ha parlato della sfida più grande del secondo dopoguerra , dai presidenti Trump e Macron di una guerra che va vinta.Ma la linea del fronte, per restare nel quadro, nel frattempo è decisamente cambiata.

All’inizio si trattava di rallentare l’aumento delle infezioni, „Flatten the curve“ appiattire la curva era il motto, e dopo mesi di limiti, divieti, zone rosse, mesi di restrizioni dure ma necessarie, il virus è sembrato sotto controllo, tanto che molti, troppi hanno pensato che il pericolo non esistesse più e quindi optato per un liberi tutti. Una reazione decisamente errata, un messaggio di ordine e possibilità dato con la consapevolezza di chi sa di sbagliare, mentendo a tutti, se stesso compreso.Senza un vaccino il solo controllo è quello del decorso naturale della pandemia, avendo come unici strumenti la prevenzione e l’ordine pubblico e per entrambi questi aspetti il mondo non ha dato una risposta unanime.

Ora il conteggio è in aumento in gran parte d’Italia e anche in Sardegna, nonostante l’Italia sia una delle nazioni ad aver reagito meglio.È vero che in quasi tutte le città più grandi del Paese si consiglia di indossare la mascherina nelle aree urbane, ed è giusto. L’uso all’aria aperta può anche essere limitato, ma richiamare nuovamente e anche in modo insistente al buon senso e alla responsabilità e al rispetto delle regole di igiene e distanza non è certamente sbagliato.

L’aumento del numero di infezioni ancora non si riflette nelle statistiche sui decessi o nell’utilizzo delle unità di terapia intensiva.Se questa è quella che gli esperti indicano come la imminente seconda ondata, funziona in modo diverso della prima. Ecco perché dobbiamo reagire in modo diverso, senza dover arrivare ad un nuovo Lockdown, unico deterrente di una tragedia annunciata. La prevenzione non è un miraggio, servono misure coraggiose, individuali, intelligenti, rapide a cui sono chiamate soprattutto le Città e i Comuni.

Si tratta in questa nuova fase della pandemia di una tattica di guerra asimmetrica, se vogliamo attenerci a questa dubbia metafora marziale.Un ieri migliore, un dolce e sereno ieri: la nostalgia è una sensazione ammaliante che ti proietta in un passato ripulito da tutti gli inconvenienti , da tutto quello che era fastidioso.

È cosi che nasce quella nostalgia di un passato che è sempre un pò una fuga dalla realtà. Avventura, lontano dal presente diventato estenuante e pericoloso o semplicemente troppo diverso.Coronavirus rende nostalgici. Ah come era bello uscire, spensierati e senza mascherina sul naso. Come era piacevole festeggiare con tanti amici, persone anche in spazi ristretti, oppure godersi spettacoli, shows tra migliaia e abbracciarsi ! Chiaro, ci si augura il ritorno a questa naturale spensieratezza.

La nostalgia, però, include la consapevolezza che non ci sarà un ritorno a ieri. E questo non solo perché si va avanti, si fanno progressi e le cose stanno cambiando. Siamo sinceri con noi stessi: La spensieratezza del periodo pre-Corona non è stata semplice, aveva a che fare con l’ignoranza, con l’ignorare ciò che veniva urlato quotidianamente dal mondo scientifico e non solo.Esperti avveravano del rischio, del pericolo di trasmissione di malattia dal regno animale e della vulnerabilità del mondo globalizzato alle pandemie.

Esattamente come oggi gli esperti continuano a metterci in guardia sulle conseguenze del riscaldamento globale e sui pericoli della Cyber-criminalità (criminalità informatica). Eppure sembra che l’essere umano, l’individuo/le persone/la gente sia in grado di reagire solo dopo brutte esperienze e ha difficoltà con la prevenzione, con azioni sensate basate esclusivamente sulla conoscenza dei pericoli incombenti.

Nostalgia è il sogno di un ieri sereno che di tanto in tanto fa bene all’anima Anche per apprezzare quello che una volta avevi, come fuga in un tempo fin troppo idealizzato la nostalgia ti rende mentalmente pigro, da un punto di vista concettuale la nostalgia ti impedisce, cosi, di percepire la realtà: con tutte le sue contraddizioni, pericoli imminenti e acuti, ma anche con le sue libertà e le più recenti conquiste scientifiche e sociali, e idee per il domani.

Nell’attesa continua a rispettare le regole DIM che non sono diffidenza, Inettitudine e Menefreghismo, ma Distanza, Igiene, Mascherina!

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