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PIETRO CASULA (SARDI NEL MONDO) : BASTA CON LE AUTO-DENIGRAZIONI SE NON C’È ALTERNATIVA SI VADA AL VOTO

Comunicato stampa fornito all’AISE – Link AISE: CLICCA QUI.


Lunedì 31 Gennaio 2011 21:06

NEUSS\aise\ – “L’altra Italia”, quella che vive al di fuori dei confini nazionali è stanca delle auto-denigrazioni dell’Italia metropolitana, anche a livello di istituzioni.” E’ quanto emerge, in buona sostanza, dalla nota di Pietro Casula, dell’Ufficio di Presidenza del Movimento per la Sardegna – Sardi nel Mondo. “Ecco qua, ci mancava solo lui”, nota Casula, “…parcheggiatori in seconda fila e gente allergica alle leggi”. Cosí l’ex premier Romano Prodi,in un’intervista al settimanale Stern- in edicola la scorsa settimana-, definisce gli italiani. E la colpa, ca va san dire, è logicamente tutta di Berlusconi.”, notando con amarezza che “ È triste dover registrare, con sempre maggiore frequenza, questa tendenza, questa abitudine, ormai, del personaggio italiano in trasferta, di sparlare del proprio Paese, descriverlo come la terra del malaffare, della mafia, del regresso.”. “Un monotono,continuo, incontrollato” danneggiamento dell’immagine dell’Italia. “Gli italiani, e ancor più noi italiani all’estero” fa notare Casula “soffrono. Cresce a vista d’occhio l’inquietudine di quanti vorrebbero vivere in un Paese normale, di quanti avvertono l’urgenza di vedere risolti, o perlomeno, vedere i nostri rappresentanti politici – al governo e all’opposizione- impegnati seriamente a risolvere i problemi veri che interessano il Paese: la scuola, la formazione e il lavoro, la famiglia, le migliaia di partite iva, la piccola e media impresa, l’industria.” “E soffriamo” insiste il rappresentante dei Sardi nel Mondo “per questo degrado della vita pubblica, la grave perdita d’immagine in campo internazionale. Noi , italiani “dell’altra Italia” che con il nostro lavoro,competenza e professionalità portiamo alto il nome dell’Italia vogliamo essere orgogliosi di questo e non provare imbarazzo – se non vergogna – a dire che siamo italiani.”. “In questo momento” osserva Casula “sembra che non ci sia altro di cui parlare se non le feste, le cene, le ragazze di Arcore. Si grida allo scandalo, denunce, controdenunce, veleni di questo, veleni di quell’altro, appelli alla piazza, pathos e provocazioni. Puzza di guerra civile. È il tempo dei tribuni, dei santoni dell’antimafia, delle pm purificatrici. Costi quel che costi ma il diavolo ha da scomparire. Una penosa rissa puerile che interessa, purtroppo, l’attenzione pubblica più del dramma che si sta consumando in questi giorni e cioè il crescendo della conflittualità tra le istituzioni. Probabilmente in questa Italia piena di veleni ci si sta abituando a tutto, ma “ mette in guardia” a tutto c’è un limite. Non possiamo continuare ad assistere ad una serie di strappi che non trova precedenti nella nostra storia. Anno zero ha superato ogni limite della decenza e del rispetto, la politica per niente intenzionata a sopire un qualcosa che ha tutte le carte in regola per diventare un conflitto istituzionale unico nalla storia.”. “Palazzo Chigi chiede la dimissioni del presidente della Camera, questi, da poco capo di un nuovo partito e all’opposizione e quindi incompatibile come super partes a Montecitorio, a sua volta chiede le dimissioni del presidente del Consiglio. Il ministro degli Esteri Frattini, rispondendo ad una interrogazione in Senato, presenta un dossier sulla nota vicenda della casa di Montecarlo che incombe su Fini, con lo scopo di provocare le dimissioni del presidente della Camera, non si contano gli assalti della magistratura contro palazzo Chigi: “Sono contro la Giustizia gli insulti, le offese, le campagne di denigrazione dei singoli giudici e le minacce di punizioni”. Alla Magistratura, però, il ministro della Giustizia risponde denunciando apertamente:” le resistenze corporative che ostacolano qualsiasi tentativo di riforma del sistema giudiziario italiano”. “Il caos completo. Sembra, insomma,” rileva Casula “che l’appartenenza politica e le convenienze personali di chi riveste le principali cariche dello Stato prevalgano sul ruolo istituzionale che ricoprono. Siamo alla frutta ormai. Secondo l’esponente dei Sardi nel Mondo, “Se è vero come è vero che si vogliono cambiare le cose, allora tutti dovrebbero cessare le ostilità più violente e non forzare su questi fattori di aggressione personale che sono destabilizzanti per il Paese.” Detto questo Casula fa appello “al governo e ai parlamentari, tutti, a ritrovare la giusta misura e il buon senso, che sono propri dell’etica pubblica. Facciamo appello al governo e ai parlamentari tutti alla tregua, al dialogo, nell’interesse comune. L’attuale congiuntura internazionale, specialmente economica, suggerisce, richiede stabilità e polso.” “Ma se l’attuale quadro contrassegnato da scandali, liti e delegittimazioni reciproche tra poteri dello Stato non dovesse trovare una fine” è la conclusione di Pietro Casula “allora è preferibile andare subito al voto e restituire la parola agli italiani. Ancora due anni a questi livelli non ce lo possiamo veramente permettere.” ( aise )

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