25
Nov

Se non ora, quando?

Provo un susseguirsi di sussulti, scossoni più meno forti a seguito degli ultimi eventi politici. Vogliamo riflettere un attimo su come siano andati negli ultimi giorni? Possiamo farlo in modo razionale e senza partigianeria? Qualche giorno fa, in TV la ministra Azzolina ha detto:

“[] mi servono i tamponi rapidi che ora Arcuri ha comprato , siamo disponibili a scaglionare gli ingressi a scuola e abbiamo chiesto un’organizzazione precisa per quanto riguarda i trasporti „ 

Siamo a Novembre; praticamente ci sta dicendo che sta facendo ora il piano per il rientro a scuola… tre mesi dopo il rientro! Che dire, tempismo eccezionale, no?

Luigi Di Maio ha scritto che, grazie al suo operato, c’è stata una conversione del 300% dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato!! Come sia possibile una conversione del 300% – da un punto di vista matematico – questo lo sa solo lui!

La Meloni che difende Polonia e Ungheria contro il „sistema Europa“ dimenticando semplicemente che questi Paesi, oltre che rubare volontariamente o meno i posti di lavoro e gli investimenti all’Italia, vogliono mettere il veto sul Recovery Fund. E questa sarebbe la Meloni patriottica che difende l’interesse italiano? Alla faccia del patriottismo! Mah.

Per la Sardegna abbiamo le dichiarazioni di Solinas e Nieddu: ci dicono che hanno un piano e che la situazione è sotto controllo. Già, è evidente no?
Arcuri ha detto che le terapie intensive non sono sotto stress dimenticando – ovviamente – di calcolare le persone che vanno in terapia intensiva per ragioni diverse dal Coronavirus, come se quelle non influissero… i medici gliel’hanno dovuto ricordare.

Ma non basta, e siccome Arcuri si è dimostrato particolarmente capace e competente, il Governo ha deciso di affidargli – oltre alla distribuzione dei vaccini – anche la gestione dell’ILVA. Per risolvere lo stallo, Arcuri, da manager capace e competente – quasi come nei conteggi citati prima – ha annunciato che comprerà per 400 milioni la maggioranza da Mittal.
Ma ci sono o ci fanno? Abbiamo fatto saltare un contratto blindato con il gruppo più grande del mondo, che prevedeva 1,8 miliardi allo Stato e ai creditori e 2,4 miliardi di investimenti, validi, e adesso abbiamo la “Arcuri acciaierie statali”.  Non voglio essere troppo pessimista, ma finirà come quel pozzo senza fondo chiamato ALITALIA.

Salvini sulla emergenza sanitaria ha preso una posizione argomentata e pragmatica: „ se mi toccano il Natale divento una bestia“. Domanda: é stato altro negli ultimi tempi?

Intanto Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, ha buttato lì l’idea di cancellare i debiti dei Paesi fatti durante il Covid, senza spiegare – ovviamente – come farlo. Certo, successivamente ha in parte ritrattato, ma il danno ormai è stato fatto. È del tutto chiaro e logico che mentre siamo in attesa del perfezionamento del Recovery Fund, con i Paesi  cosiddetti „frugali“  che non aspettano altro che trovare una scusa per bloccarlo, questa boutade di Sassoli sia tanto inutile quanto pericolosa .

Si può e si deve discutere di come gestire i debiti nazionali gonfiati dal Covid, di sicuro però non cosi e no adesso.Dobbiamo renderci conto che così non si può andare avanti. Siamo finiti in un pantano amministrativo, politico e culturale. Non riusciamo ad uscirne perchè, secondo me, non abbiamo la consapevolezza di come ci siamo finiti.

Venirne fuori dipende esclusivamente da noi e da nessun altro ed è ora di prenderne atto, altrimenti continueremo a ripetere  gli stessi errori ad infinitum. L’obiettivo del Movimento per la Sardegna – Sardi nel mondo è quello di riportare la politica  alla sua vera funzione, al suo significato originale: l’arte di Governo. Noi, da sempre, ci battiamo per questo: una politica pragmatica, seria e nuova nei modi, mai una critica senza una proposta, con la volontà di essere rappresentanti capaci e competenti che si impegnano per l’interesse della comunità, con la capacità di riconoscere i meriti degli avversari  senza cadere nell’ordalia dei fascisti contro comunisti in cui scompare la realtà.

Certo, la sfida è grande e difficoltosa e forse per questo che candidati seri, capaci, competenti e pronti a combattere per il bene  comune se ne sono fatti avanti in pochi.

Allora mi chiedo e chiedo a te che segui il Movimento, leggi quanto scriviamo e vivi e subisci questa politica malsana Nazionale e Locale: c’è una battaglia migliore per dimostrare che è davvero possibile un’altra politica? C’è un’impresa più stimolante  ed emblematica che riportare il buon governo nel nostro Paese? Pensi di poter partecipare attivamente e dare forza a questo slancio verso una politica concreta?

Vuoi essere parte del Movimento per la Sardegna? Il galleggiamento non è più una opzione, questa è un’adunata!

Aspettiamo le tue proposte, Ajò!

This post has no comments. Be the first to leave one!

Lascia un commento