31
Dic

Tra Feste e Fantasmi

Si aggira un fantasma in Europa, più precisamente in Viale Trento 69 a Cagliari, sede della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna. Il fantasma, come i fantasmi del Canto di Natale che sono soliti essere tre, rimane vago e non specifico. Caratteristica, questa, che il fantasma condivide con il presidente Cristian Solinas, motivo per cui lui e il fantasma vanno così d’accordo.

Ogni volta che Solinas sussurra qualcosa alla stampa del tipo, che sò, i grandi aiuti ai pastori e agli agricoltori, l’insularità in Costituzione (capirai che vittoria! Una vera presa per i fondelli, direi) o la sanità che funziona meravigliosamente, evoca  più o meno apertamente lo spettro di un nuovo fallimento. Non tecnico ma politico, come ad esempio il fallimento del bando della continuità territoriale, o la legge regionale 17 del 2021 – ennesima bocciatura dalla Corte Costituzionale (una delle tante leggi „omnibus casinibus“ di questa legislatura, per citare un edotto ex assessore).

L’anno si sta concludendo, i giorni che ci separano dal 2023 sono pochi, eppure sembra una cesura. La stampa tace sui problemi, finalmente un pò di pace, finalmente un nuovo anno. Tutti in Sardegna, e specialmente a Cagliari, hanno la sensazione di averne abbastanza del 2022, ma se si seguono seriamente le notizie, per i politici  non c’è alcun motivo di fare un profondo respiro di sollievo.

Nell’anno che sta per finire ci sono state molte crisi, ma anche molta simpatia e sostegno. Tuttavia non è scontato che la preoccupazione diventi una forza sociale. In tempi di crisi molte persone sperimentano che la loro felicità non è nelle loro mani. Quando le inondazioni spazzano via le loro case, quando la guerra minaccia le vite e le spinge a fuggire, quando l’inflazione mette in discussione le abitudini quotidiane e il cambiamento climatico influisce sulla qualità della vita, le persone hanno bisogno l’una dell’altra, sperimentano che molte cose possono essere fatte solo insieme.

Questo non è un segno di debolezza, ma anzi è una bella sensazione.

Come è l’umore del Paese, dei nostri corregionali?

La paura della solitudine e delle carenze economiche pesa su molti. La crisi energetica continua, la crisi di Corona negli ospedali è stata sostituita da uno stato d’emergenza negli ospedali pediatrici. La situazione è più che drammatica. E quando la sanità non funziona, se i malati, i bambini non possono essere salvati in questo Paese, allora c’è qualcosa di molto sbagliato, qualcosa di marcio. Per i politici questo significa che l’onestà, per quanto dolorosa, non deve essere  un problema. La politica ha bisogno di un grande repulisti. 

Il Natale ha portato fede, amore e speranza a molti.

Farsi prendere dallo sconforto del 2022 non vale.

A tutti un buon anno, felice, sano e sereno e tanto successo.

This post has no comments. Be the first to leave one!

Lascia un commento