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UN CHIARO CASO DI INGANNO: APPARENTEMENTE UN BEL PIANO CREATIVO – IN REALTÀ UN BELL’IMBROGLIO – di Pietro Casula

Comunicato stampa fornito all’AISE – Link AISE: CLICCA QUI.


Giovedì 21 Giugno 2012 13:33

NEUSS\ aise\ – Da Pietro Casula, presidente del Movimento per la Sardegna – Sardi nel mondo di Neuss in Svizzera, riceviamo e pubblichiamo:

“Mi sia concessa una premessa a difesa dei politici: la truffa in politica non è una quotidianità. Anche se molti fanno una gran fatica a dimostrarlo. Quando si inganna è sicuramente in primo luogo un’azione di pochi e, secondo, è un’azione nascosta, o mimetizzata in modo tale da non essere scoperta subito.

Al contrario un palese inganno di molti, se non di tutti, in politica è tanto raro come nel mondo animale lo sono lo scoiattolo col becco d’anatra o il coniglio cornuto che saltellano sui prati della mitologia. Lo scandalo, per esempio, del finanziamento pubblico dei partiti che ha colpito tutti i partiti, ognuno per se eppure tutti insieme, beccati con le mani sul lardo ma nessuno si è sentito responsabile. Quando ormai lo scandalo era di dominio pubblico e la puzza di marcio diventava insostenibile, si intraprese nuovamente, in fraterno e responsabile collettivo, la via delle riforme, dovute e necessarie a dir loro, per accordarsi sul disegno di legge sulla corruzione.

Tutto bene fino a qui se non fosse che, in realtà, con l’approvazione di questo disegno di legge, blindato dalla fiducia, il sistema di tangenti con cui si finanziavano partiti con i vari Penati e simili, che doveva essere cancellato, non lo sarà per un comma della nuova legge che accorcia – e non di poco – i tempi della prescrizione del reato in questione. Praticamente una legge di auto amnistia, niente processi, quindi, niente noiose discussioni pubbliche, niente di niente. Il più scandaloso tra gli scandali della seconda Repubblica.

Quello che sorprende ed è anche un po’ sospetto è il silenzio assoluto dei giustizialisti e della sinistra tutta che per la prima volta negli ultimi vent’anni non si indignano, non si mobilitano contro un provvedimento che cancella gravi reati. Vuoi vedere che per salvare capra e cavoli la sinistra sta barattando col premier Monti chissà quale altro diavoleria?

Poiché i comuni tentativi o le compiute truffe in politica sono assolutamente rarità, è bene commentare, con il dovuto apprezzamento, il caso della Regione Sardegna. Il referendum anticasta appunto, tanto voluto e tanto caldeggiato anche dal presidente Cappellacci, che ha dato un risultato da fantascienza. Infatti oltre al parere positivo per l’abolizione delle “nuove” quattro province (Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Olbia) sono stati cancellati dal referendum anche gli stipendi dei consiglieri regionali. Ma con un blitz notturno e in barba alla volontà del popolo sardo, il consiglio regionale ha approvato (66 presenti, 63 sì, 3 astenuti, praticamente tutti destra e sinistra!) con un emendamento al DI 327/A su integrazione alla legge regionale del 4 agosto 2011, n.16 – Norme in materia di organizzazione e personale – il nuovo stipendio dei consigliere regionali! Praticamente i consiglieri regionali della Sardegna hanno lavorato gratis o per la gloria se vogliamo, solo per 20 giorni, cioè dal 25 maggio scorso quando l’esito del referendum del 6 maggio è stato pubblicato Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna.

Questa trovata, questo sotterfugio al limite della disonestà, ricorda tanto la tela di Penelope. Gli stipendi abrogati di giorno sono rientrati col voto notturno!

Il momento, però, è veramente difficile e bisogna risparmiare anche a causa degli stringenti limiti imposti dal rispetto del Patto di stabilità interno alla capacità di spesa, per cui bisogna tagliar, tagliare ma sempre altrove. Si chiudono, quindi, gli aeroporti di Fenosu, di Arbatax, che tanto potrebbero dare per lo sviluppo territoriale e per il turismo, e con il protocollo 29848, CL XVII.7. in riferimento alla Deliberazione Giunta regionale n.16/34 del 18.04.2012, la Direzione generale dell’Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale comunica ai ciroli sardi nel mondo, alle federazione dei circoli sardi, alle associazioni di tutela e alle federazioni delle associazioni di tutela che non sarà in grado di far fronte agli impegni derivanti dall’attuazione del Programma annuale degli interventi in favore dell’emigrazione! Da favola.

Il popolo sardo si sente tradito ed ha un disperato bisogno di risorgere. Non c’è più speranza e non c’è più pazienza con chi doveva governare nell’interesse del popolo e non lo ha fatto. E come in tutte le favole arriva una buona fine e così anche i sardi, tartassati, ridotti all’osso e alla disperazione muteranno in… sentite già le fusa tramutarsi in ruggito”. (aise)

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