11
Apr

Cosa rischia l’Italia

Non si può certo dire che nell’Unione europea di questi ultimi anni ci sia stato il migliore accordo possibile su vari problemi, un piano in grado di anticipare piuttosto che inseguire una crisi.
L’accordo raggiunto giovedì notte tra i ministri delle Finanze della zona-euro, era l’unico possibile. E se consideriamo le posizioni intransigenti tra l’Olanda e l’Italia, e il rumoreggiare dei sovranisti , si può dire che non è stata una brutta intesa per l’Euro zona.

Forse era di questo che il presidente del Consiglio Conte voleva informare, ma ha prevalso altro. Ho visto un premier teso, anzi tesissimo davanti alle telecamere. Seccato, anche dal fatto che agli italiani non è arrivato ancora nulla degli aiuti garantiti.

Ma non è stato solo quello il motivo della sua palese agitazione, forse sente la pressione dell’opposizione, del Colle, dell’opinione pubblica che cresce e cresce. Comunque sia, un Conte apparso poco lucido, un conte che cede alle continue e costanti provocazioni: l’avvocato del popolo perde il controllo, anzi le staffe , sbatte i pugni sul tavolo e accusa il centrodestra – nelle persone di Salvini e Meloni – di aver firmato il MES sbagliando date, nomi, tutto e difendendo a spada tratta l’operato del ministro Gualtieri.

Mi sorprende alquanto vedere il nostro presidente del Consiglio abbandonare il suo modo, il suo stile così anglosassone caratteristico, con quel velo di pacatezza che lo accompagna da sempre, per invece accusare con violenza – rispondendo alle bordate di fake news – il centrodestra su un pasticcio concordato in sede europea sul Fondo salva Stati (Mes) dal ministro Gualtieri. Un calo di livello non necessario.

Forse il presidente Conte avrebbe dovuto dare più peso alle affermazioni del tedesco Wolfgang Munchau, direttore di eurointelligence, editorialista del Financial Times e del Corriere della Sera e non certo oppositore di Conte o sovranista sospetto, che ha detto:
“ L’accordo con l’Eurogruppo non è positivo per l’Italia e l’Europa meridionale. Come spesso accade, vediamo un ministro delle Finanze italiano che accetta un accordo che alla fine non è nel migliore interesse del suo Paese“.

L’accordo raggiunto giovedì notte non solo non costituisce quel contributo di solidarietà che l’Europa avrebbe dovuto garantire, ma apre alla prospettiva che l’Italia rischi di incappare nella trappola del MES.

Come chiarisce il professore Paolo Pini ( UniFe . department of Economics and Management) è vero che l’utilizzo del Fondo salva Stati (MES) è previsto senza condizionali e in via temporanea per le spese sanitarie sostenute per affrontare l’emergenza Covid-19, entro i limiti del 2% del Pil del Paese che lo sostiene e che fa ricorso al MES come linea di credito. Ma è anche vero che al di fuori di questa tipologia di spesa ed oltre il 2% di spesa, le regole del MES si applicano senza modifiche.

Insomma, l’opposizione è riuscita ad abbassare il livello della diatriba alla loro portata, l’immagine che mi ha dato il premier Conte in diretta è stata purtroppo poco edificante, avrebbe dovuto risolvere la faccenda con la fermezza e pacatezza classica, portando il livello di discussione in alto senza abboccare alle provocazioni, doveva basarsi come ha fatto in altre occasioni sui fatti e i dati, senza incespicare in affermazioni fallaci. Mi auguro ritrovi la calma e serenità. Ne avrà bisogno nell’Incontro con gli altri capi di Stato previsto nelle prossime settimane e dove dovrà convincere i suoi omologhi che la sua idea di un Eurobond è la miglior soluzione.

Ad inasprire i toni si spacca il Paese, lezione questa che sicuramente deve essere intrapresa dall’intera classe politica che vediamo quotidianamente sfruttare il momento per fare campagna elettorale inadeguata ai bisogni del Paese, mancando di rispetto ai propri cittadini che in questo frangente hanno solo bisogno di chiarezza e calma, non di essere sfruttati con fake news di ogni tipo solo per poter spingere l’una o l’altra fazione in un gioco di interessi che nulla ha a che vedere con il nostro futuro, ma solo con il loro.

Torniamo ad essere chiari e calmi, uniti. Un augurio di buona Pasqua a Tutti

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