30
Nov

Niente più improvvisazioni contro il Coronavirus

L’ulteriore blocco parziale fino a Natale è pensato per mantenere il numero di infezioni entro i limiti e ha senso. Tuttavia la politica, i politici devono cambiare impostazione mentale invece di stabilire sempre con qualche settimana di anticipo come andranno le cose per centinaia di migliaia di aziende e la vita di milioni di persone. Intanto le restrizioni e il blocco instaurato ultimamente non hanno portato l’auspicata diminuzione del numero dei contagi, seppur in leggero calo.

Le misure erano troppo permissive oppure erano sbagliate? Come spesso accade, la verità sta nel mezzo.

Troppe persone nella loro vita privata e quotidiana hanno ignorato le distanze e la cura dell’igiene personale, sufficiente mezzo di prevenzione del contagio. Gli appelli del Governo e delle Regioni dovrebbero portare alla comprensione, ma i rischi vengono da coloro che li ignorano. Le regole che lo Stato emana ma che poi non controlla non sono efficaci. È quindi importante affrontare questo dilemma con meno idealismo e più realismo.

Abbiamo bisogno di una strategia a medio termine per superare la crisi, fino a quando, cioè, la vaccinazione non avrà tolto al Coronavirus gran parte della sua spaventosa efficacia.

Ora , quindi, arriva il vaccino. Prossimamente. Verosimilmente a partire da Gennaio. Sono curioso di sapere se le aspettative verranno soddisfatte. Per mesi si è sempre detto: “una volta che il vaccino sarà disponibile avremo sconfitto la pandemia”. O quasi.

Non ci ho mai creduto e non ci credo adesso. Quante dosi saranno disponibili? Chi dovrà essere vaccinato per primo, chi dopo? E soprattutto: chi o quanti si faranno vaccinare?

È richiesta una grande fiducia nell’approvazione di un farmaco che non deve avere ne gravi effetti collaterali ne tardivi danni fisici, organici, psichici. C’è questa fiducia? Perché, tralasciando la becera ignoranza terrapiattista o similare, se vogliamo tenere il virus sotto controllo, è necessario iniettarne le dosi al maggior numero possibile di cittadini.

I negazionisti, complottisti diffidano del vaccino sviluppato a tempo di record e l’urgenza con cui è stato approvato. Temo che un richiamo, un invito alla responsabilità civile non costituirà una contro-argomentazione particolarmente forte.

E così è mancato nuovamente quel qualcosa che tante volte è mancato in questo nostro Paese: una buona comunicazione.

Quando ci sarà il vaccino, il sistema dovrà funzionare sin dall’inizio. Devono essere recuperate stanze sufficientemente grandi con spazio per la registrazione, una zona di attesa, una o più linee di vaccinazione a seconda delle dimensioni dell’area individuata. E ancora: una stanza di osservazione post vaccino, magazzini, tecnica, aree amministrative e stanze sociali per il personale. Inoltre la necessità di accesso e uscita per le auto, parcheggi sufficienti, accesso per i disabili, il tutto possibilmente in una buona zona. Devono essere organizzate le guardie di sicurezza per garantire che tutto funzioni senza intoppi e per proteggere il prezioso e limitato vaccino. Organizzare la logistica della distribuzione del vaccino così come il controllo che il vaccino venga somministrato alle persone nell’ordine previsto. E infine, ma non meno importante, il set di vaccinazione deve essere disponibile in quantità e qualità sufficiente.

Che ne è della discussione iniziale e ampia su tutte queste domande aperte? Preparare la popolazione per quello che verrà? I politici puntano troppo sulla speranza, che infin fine andrà tutto bene, in un modo o nell’altro. Il fatto che la Germania abbia superato la crisi fino ad ora in modo relativamente leggero, ha molto a che fare con la disciplina di milioni di cittadini. In qualche modo se la cavano: mantenere le distanze e cercare di superare la vita di tutti i giorni in condizioni difficili.

Il numero di infetti, purtroppo, rimane ancora alto. Segno che la reazione politica alla pandemia non sembra essere realmente concettuale. Dobbiamo quindi fare molta attenzione a non basarci sul confronto con Paesi vicini duramente colpiti. Soprattutto perché ci sono Paesi che lo fanno davvero bene.

Il nostro Paese ha ora la possibilità di cancellare una lacuna dei primi giorni della pandemia : se riuscirà a far funzionare il sistema di vaccinazione senza intoppo, o quasi, allora la rabbia per i problemi con la fornitura di dispositivi di protezione e disinfettanti dovrebbe essere dimenticata facilmente.

Si, i responsabili perseguono obiettivi positivi, ma estendere misure che hanno solo un’efficacia limitata evidentemente non è sufficiente. Al contrario, più le persone aderiscono alle linee guida anche in privato, desto prima potrà ricominciare la vita pubblica.

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