Buon 2024
01
Gen

2023 – Un anno da dimenticare

Preoccupazioni, difficoltà, a volte umore a pezzi, però anche ragioni di ottimismo.

“Uffa! Finalmente è finita!” probabilmente molte persone la pensano così e a dire il vero, la tentazione di farlo è veramente grande, ma è il caso di approfondire. 

Da tempo le grandi crisi e i conflitti bellici – con molti effetti diretti sulla vita quotidiana – sono ormai arrivate anche nella nostra Regione. Questa storicamente non è una novità, ma la frequenza e la vicinanza, anche emotiva degli eventi, è stata disarmante, rendendo ai più la percezione del 2023 come un anno catastrofico.

L’attenzione va ai due conflitti che hanno caratterizzato quest’anno, ossia quello in Medio Oriente e ancora la guerra in Ucraina. Gli esperti sospettavano fin dall’inizio che questa sarebbe durata a lungo, ma si sperava chiaramente che il conflitto terminasse e si raggiungesse una pace. 

Di questa speranza ora, purtroppo, non è rimasto gran che. Possiamo considerarci fortunati a vivere, nella nostra Regione, in pace. Chiunque guardi dalla comodità del proprio salotto al destino delle popolazioni che subiscono quotidianamente bombardamenti e soprusi, dovrebbe smettere rapidamente col lamentarsi delle futilità.

 Tuttavia, molti pensano che la vita quotidiana sia sempre in modalità „crisi“ e non se ne esce.

E dai con Covid, clima, guerre..l’inflazione, la crisi energetica, i prezzi alle stelle, stagnazione economica, aziende che chiudono, posti di lavoro che non sono più sicuri come lo sono stati per molto tempo, l’emigrazione in continua ascesa e l’immigrazione da record.

Percezioni di emergenza, a volte fondate a volte meno, ma tutte a fomentare un permanente stato di inquietudine.

Si parte sempre dal presupposto del costante deficit finanziario del settore pubblico, con tutte le conseguenze per le infrastrutture e i sistemi sociali ormai allo sfascio. Questo, chiaramente, favorisce un sentimento di insicurezza, rappresenta una minaccia e in molti tendono a reagire a queste pressioni con lo sparire dalla circolazione, volatilizzarsi, staccare la spina, isolarsi e ritirarsi nella sfera privata, nell’intimo, dove – si spera – si possa avere il controllo almeno di se stessi, in attesa di tempi migliori.

La depressione collettiva e il negazionismo della realtà non possono certo essere la soluzione, anche se è faticoso reagire.

Reagire in maniera costruttiva significa smettere di focalizzare l’attenzione su tutto ciò che attualmente va male, che è carente o appare fatiscente. I killer dell’umore collettivo oscurano, alterano la visione del positivo, dei risultati ottenuti e delle cose buone, sia nello scorso anno come nel futuro.

E si, del 2023 c’è stato anche il lato positivo!

Guardare al brutto è certo importante perché comporta compiti e sfide future, ma non deve dominare la vita e il pensiero. 

Il 2023 è stato anche un anno in cui sono stati possibili molti incontri, dibattiti, molte feste e celebrazioni, in cui le persone si sono riavvicinate tra loro. Per esempio nello sport ma anche in famiglia con gli amici o nel campo della cultura , in occasione di concerti e festival, sagre paesane e ciò ha contribuito a caricare le nostre „batterie“, ha dato forza di affrontare il quotidiano, ha dato speranza.

E anche nei Comuni che sono alle prese con molti „cantieri“ , come i problemi dell’accoglienza dei profughi, della creazione di asili nido o del mantenimento di ospedali efficienti, ci sono sempre sviluppi e decisioni che mostrano prospettive positive.

No, non va tutto male in questo nostro Paese, come si può immaginare con la rabbia dentro mentre si aspetta sotto la pioggia il bus di linea dopo la cancellazione della terza corsa!

La fiducia è un atteggiamento che viene naturale nei momenti buoni. Allora non servono le lenti rosa per veder che il futuro è comunque bello e in questo senso i numerosi appelli di Capodanno che invitano a maggiore fiducia, dimostrano soprattutto una cosa : stiamo attraversando tempi difficili, ma dobbiamo essere animati dalla capacità di mantenere una visione complessiva e non farci abbattere dalle difficoltà.

La nostra Regione è e rimarrà anche nel 2024 una Regione in cui non solo la situazione è stagnante, ma in cui sta accadendo ancora molto, in primis nell’ambito politico civico dove incontri succedono a incontri che molto probabilmente porteranno a sorprese nel confronto elettorale prossimo.

Forse è un buon proposito per il 2024: non chiudere mai gli occhi di fronte ai problemi, ma mantieni l’ottimismo e sii aperto alle esperienze della comunità e ai momenti belli della vita. 

Auguro a tutti, dal profondo del cuore.

Buon Anno

Pietro Casula

Movimento per la Sardegna – Sardi nel mondo

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